Quel che si dice come il più banale luogo comune, in realtà è vero: il tempo cura tutti i mali, sia
fisici che morali. Ed è, dopotutto, la medicina migliore. Certo è che per riprendersi da una
delusione o da un errore di percorso o dai drammi che la vita ci pone continuamente, di tempo ne occorre davvero troppo. Ed intanto la sfida non è guarire, ma sopravvivere e riuscire a non star male: stare
bene, realmente bene, è un'altra questione, più profonda, più difficile, più enigmatica. Sì,
enigmatica. Perché le cose che finiscono col farci stare bene non
sono quelle eclatanti che sogniamo anche ad occhi aperte e per le quali crediamo di alzarci ogni mattina, ma sono quelle piccole, quotidiane e insignificanti. Un
sorriso, una battuta, il trucco giusto, un nuovo acquisto, un buon libro, un
sole cocente, un caffè al bar, un SMS che ti ricorda che al mondo c'è sempre qualcuno che ti vuol bene, la voce
della mamma al telefono, un muffin al cioccolato, un gioco stupido, un saluto improvviso, un
abbraccio, una passeggiata in solitudine ascoltando musica con le cuffie nelle orecchie, una canzone, un
pensiero diverso e forse anche strano, un asciugamano nuovo e pulito, una frase terribilmente giusta, un...sì, davvero poco. E per qualche strana ragione, il tempo passa più in fretta proprio quando accade quel qualcosa di sottile e delicato che riesce a far sembrare che il tempo, quello stesso tempo contro il quale combattevamo, si sia fermato.
Ho sempre sostenuto che a guidare il tempo siamo noi, con i nostri stati d'animo, i nostri propositi mattutini, le piccole/grandi cose in grado di fermare il tempo o di divorarlo in men che non si dica ! Le grandi felicità ci sfiorano in un attimo come meteore nell'infinito cielo di speranze e possibilità ed è un miracolo poterle riconoscere. Le piccole gioie potrebbero riempire tutto il tempo di cui noi stessi decidiamo la durata !
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