lunedì 2 marzo 2015

Sotto il peso delle scartoffie - Tutte le imprecazioni che la burocrazia non ci fa risparmiare


Paese che vai, burocrazia che trovi. 

Il nuovo proverbio che sto lanciando si prospetta fortunato tra noi umani, alle prese ogni giorno con documenti da compilare, moduli da riempire, carte da consegnare, file da stampare e file ai bureaux che rendono meno drammatica la Salerno-Reggio Calabria. Tutto questo ci porta a continue domande, spesso retoriche, quali: perché la burocrazia esiste? In realtà tale domanda ha una risposta storica, più che motivazionale ed esaustiva per le nostre quotidiane sfuriate agli sportelli (provvisti di vetro detto anti-taccheggio, ma io direi anti-aggressione). 

La burocrazia nasce nell'antica Roma, come ci spiega Tacito negli Annales, sotto l'imperatore Claudio (I sec. d.C), il quale creò un sistema di uffici che faceva capo ad un ufficio centrale, gestiti da funzionari - attenzione! - ARBITRARIAMENTE scelti dall'imperatore stesso, per motivi di corruzione o per semplici favoritismi. Dunque l'attuale incompetenza dei nostri addetti al mestiere burocratico, ha lontane ed antiche origini. 

L'epoca moderna irrobustì tale sistema a seguito della nascita degli Stati Nazionali, e fu Napoleone Bonaparte a migliorarne la struttura, snellendo le procedure, tanto che il suo sistema venne in seguito preso a modello dai governatori. 

L'attuale sistema burocratico si basa sul modello telocratico, che vede una focalizzazione sugli obiettivi anziché sulle regole, un ruolo attivo da parte dei cittadini, la creazione di gruppi di lavoro attivi, relazioni di scambio e negoziali, e l'apertura all'innovazione, il cosiddetto problem solving.

Si tratta in sostanza della creazione di un sistema flessibile, partecipativo, decentrato e contrattato di volta in volta. Pare davvero una bella svolta, ma proprio questo sistema, anche se più corretto nei confronti dei cittadini poiché elimina il concetto di abuso di potere da parte del sovrano e/o del governo, rende più lenta ogni procedura e permette cambiamenti infiniti, tanto da non poter stabilire se l'anno successivo potranno valere le stesse regole dell'anno in corso. E così via.

L'informatizzazione dovrebbe aiutare in quanto sostituirebbe il modello cartaceo: invece tale sostituzione ha assunto la forma di un affiancamento, cosicché un modello online è solo l'inizio di una lunga trafila digitale e cartacea che non avrà mai tregua e che ci porterà a passare molte delle nostre ore in coda agli sportelli o in ascolto della canzoncina deliziosamente irritante dei call center addetti. 

Ma tutto questo non deve stupirci: la burocrazia non è nata per noi cittadini e comuni mortali. Lo stesso termine deriva dall'unione tra il francese bureau e il greco κρατos e significa nientemeno che POTERE AGLI UFFICI. Ed in fondo è quello che accade. E parafrasando Ugo Foscolo: non ci resta che imprecare.

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